Zangrillo avvia i tavoli per i rinnovi 2025–2027?
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha firmato l’atto di indirizzo che apre i tavoli per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego 2025–2027, partendo dalle Funzioni Centrali. È il primo passo operativo di una stagione contrattuale che dovrà tradurre gli stanziamenti già previsti (circa 10 miliardi nella Legge di Bilancio 2025), in aumenti concreti per i lavoratori.
Cosa significa per lavoratori e amministrazioni
La firma dell’atto programmatico per le Funzioni Centrali avvia formalmente la trattativa con l’ARAN. È una spinta attesa dopo anni in cui i rinnovi sono arrivati a scadenza superata, con aumenti spesso erosi da inflazione. Come evidenziato su L’Identità – legge di Bilancio, poliziotti e militari, senza misure strutturali sul cuneo e sulle aliquote, gli incrementi rischiano di restare «solo sulla carta», soprattutto per comparti a forte esposizione come sicurezza, difesa e sanità.
Conferme dai Sindacati del Comparto Sanità
Come evidenziato anche dal sindacato FIALS, che accoglie con favore l’avvio per le Funzioni Centrali, viene però sollecitata pari rapidità per il comparto Sanità, reduce da un contratto 2022–2024 firmato in ritardo e ancora in fase di verifiche contabili. Il sindacato sottolinea che infermieri, OSS e professionisti non devono restare indietro e che occorre aprire subito il tavolo 2025–2027 con risorse adeguate, tempi certi e risposte concrete per la valorizzazione del personale sanitario.
Sicurezza e Difesa: non restare al palo
Nel solco di quanto ricordato da più sigle del comparto, il SIAP richiama il Governo a non dimenticare poliziotti e militari nella prossima manovra. L’apertura dei tavoli per i comparti sicurezza e difesa deve procedere in parallelo, così che gli aumenti negoziati si traducano in potere d’acquisto, anche grazie a interventi fiscali mirati per redditi medio-bassi e meccanismi anti‑inflazione da introdurre nella prossima legge di bilancio.
Per rendere credibile la stagione dei rinnovi 2025–2027 servono due leve: risorse contrattuali e politiche fiscali che non annullino il netto in busta paga. Così gli stanziamenti valorizzano chi assicura i servizi essenziali: amministrativi, sanitari, forze di polizia, militari e vigili del fuoco.
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